martedì 26 gennaio 2016

Quarto e il caso delle dimissioni

La Costituzione della Repubblica Italiana, non è solo un mero atto di indirizzo, ma è la base di quello che gli Italiani devono fare. Come disse Begnini 'E' la più bella del mondo!!!'. Io mi domando solo una cosa. Viene applicata? Cioè è stata fatto tanto per farla o serve a qualcosa? Ci sono voluti 100 anni per fare una Repubblica dove tutti i cittadini siano eguali. Eppure c'è qualcuno che è diverso, come il Presidente della Repubblica che non può essere criticato, pena l'arresto. Se una volta se na parlava al bar, ora se ne parla su Facebook, blog e forum. Una volta al più si ci mandava a cagare davanti a un bicchiere di rosso. Ora invece no: la polizia postale intercetta il tuo commento, e ti ritrovi a casa i carabinieri che ti mettono le manette. Questo perché l'art. 278 del Codice Penale stabilisce che chiunque offendi l'onore e il prestigio del Presidente della Repubblica è punito da uno a cinque anni. Un po' troppo per un vaffanculo. L'articolo 3 della Costituzione, la suprema di tutte le leggi, recita che Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. 

C'è qualquadra che non cosa! Come possono essere tutti i cittadini uguali, e poi ce ne sono alcuni più uguali di altri. 

Ma questo è solo un dubbio personale. Volevo parlare del caso di Quarto e della sua Sindaco che si è dimessa. 

C'è un altro articolo della Costituzione che mi ha sempre fatto riflettere molto, il 54: I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

Disciplina e onore? Che vuol dire? Disciplina e onore! bah! Cioè con la massima serietà e con il massimo onore. Una persona che ricopre un ruolo di onore deve difendere il ruolo che ricopre o se stesso? Direi il ruolo. Lui passa in secondo piano. Perché un Presidente di Regione è un Presidente di Regione, rappresenta una comunità. Se la persona chiamata a ricoprire il ruolo ha peccato nell'onore, ha disonorato il ruolo pubblico che gli è stato affidato. Per tanto, a norma della Costituzione deve lasciare l'incarico, perché non l'ha ricoperto con onore. 

Se una persona, viene indagata per reati gravi, leggi Mafia, potrebbe voler dire che non ha avuto molta onorabilità, per lo meno il suo onore è ferito, sia che sia innocente che colpevole. Pertanto dovrà lasciare il posto? Ma se viene processato e poi dichiarato innocente questa persona è rovinata. Ebbene sì! Non si può fare altro. Ma se viene condannato come mafioso? Ha rovinato la Repubblica. Se non venisse condannato, con la sua non onorabilità ha comunque danneggiato il ruolo che ricopriva. 

Dopo il lungo preambolo giungo al termine di questa mia. Credo fortemente che se le persone che vanno a ricoprire incarichi pubblici, consiglieri, assessori, sindaci, presidenti sia di regione che di enti, si dimettessero se indagati per reati gravi, come mafia, terrorismo, concussione, non avremmo più nessun criminale ad amministrarci e la politica tornerebbe a quel ruolo di Politica con la P maiuscola tanto caro ai nostri vecchi. In questo caso la Mafia non riuscirebbe ad attecchire alla politica, perché se solo ci fosse il dubbio tutti se ne andrebbero a casa immediatamente. 

Difendo la scelta del Movimento 5 Stelle di mandare a casa una giunta che poteva non sembrare pulita. In questo caso ha dimostrato la piena lealtà alla Costituzione e al ruolo di onorabilità che questa da agli incarichi pubblici.

Raiko

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